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Il topo di cui parliamo è quello che ci fa compagnia da molto tempo vicino alla tastiera del nostro computer.  Nel giro di qualche anno considereremo l'attuale mouse a tre tasti un pezzo di antiquariato tecnologico, così come oggi consideriamo anticaglie i floppy disk o i monitor CRT.  Siamo infatti alla soglia di un nuovo salto evolutivo nell'interazione tra l'uomo e i computer.  Ci sono molte idee, attualmente in fase di discussione e sperimentazione.  I sistemi touchscreen/multitouch sono già entrati in campo in prodotti a larga diffusione come cellulari, smartphone, notebook e netbook, ma, mentre su un iPpod/iPhone l'uso della dita risulta abbastanza immediato e "comodo", utilizzare un touchscreen più grande, su un PC desktop o un portatile, presenta alcuni problemi ergonomici di difficile, se non impossibile, soluzione.
Esistono prodotti con sistemi touch evoluti completamente diversi, come Microsoft Surface, che si rivolgono però ad un mercato di nicchia: ristoranti, hotel, luoghi di intrattenimento pubblico, redazioni giornalistiche televisive (se ne può vedere un esemplare durante la rassegna stampa di Sky TG24).
Le vere novità, quelle destinate a più vasta diffusione, sono invece ancora in fase di studio o di prototipo, come i cinque mouse presentati recentemente da Microsoft:


Microsoft Research unveils five mice prototypes from Ars Technica on Vimeo.

Come vedete, si tratta però ancora di interagire col desktop tramite un oggetto manovrato da una sola mano. La differenza, alla fine, sta nell'uso delle dita, uso che però sembra tutt'altro che naturale e comunque sempre dipendente dal posizionamento sul desktop di un puntatore legato alla posizione del mouse.

Un concetto del tutto diverso è invece quello denominato 10/GUI, basato su un, per ora solo teorizzato, window manager denominato Con10nuum.


10/GUI from C. Miller on Vimeo.

Al momento non esiste molto di più che questo video, il cui scopo è, come affermato dagli autori, quello di fornire ispirazione e stimolare discussioni e, possibilmente, dare il via a sperimentazioni ed investimenti.
L'idea è senz'altro attraente, se non altro perché rende credibile la possibilità di realizzare un giorno dei sistemi concettualmente simili a quelli visti fin'ora solo in film di fantascienza, come Johnny Mnemonic o Minority Report.





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