E' possibile aiutare il nostro sistema immunitario a "riconoscere" e combattere i batteri responsabili di un infezione resistente ai farmaci? Secondo il premio nobel Kary Mullis si può fare utilizzando una particolare metodologia che è stata denominata Altermune e che è attualmente in fase di sperimentazione.
A sentire il dottor Mullis, sembrerebbe l'uovo di Colombo:
"Si tratta di un metodo che utilizza specifici linkers chimici di sintesi per deviare una risposta immunitaria dal suo obiettivo nominale a qualcosa di completamente diverso per la quale vorremmo essere temporaneamente immuni".
Insomma, si tratterebbe di ingannare il sistema immunitario, "mascherando" i batteri di cui vogliamo liberarci, da infezioni di un tipo per il quale già abbiamo gli anticorpi. Se questo metodo si dimostrerà funzionante, potrebbe essere facilmente esteso ad altre malattie, come ad esempio il cancro.
Kary Mullis ha ricevuto il premio Nobel per la chimica per lo sviluppo della tecnica della reazione a catena della polimerasi (Polymerase Chain Reaction o PCR) una tecnica fondamentale in biochimica e nella biologia molecolare con innumerevoli applicazioni in campo medico, agricolo, e investigativo. Ma Mullis è anche una figura piuttosto controversa, che nel corso degli anni ha preso posizioni originali, spesso non condivise dalla comunità scientifica. Se questa volta avesse ragione, meriterebbe senz'altro un secondo Nobel.
(Fonte: TED) Condividi
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