Omnibus ex nihilo ducendis sufficit unum (G. W. Leibniz)
”Per trarre tutte le cose dal nulla basta l’Uno”. Così è scritto su una medaglia intitolata “Imago Creationis”, disegnata da Leibniz nel XVII secolo, per “Mostrare alla posterità, in argento” la sua scoperta del sistema binario. Per me, che , nella fantasia di bambino prima e poi, per lavoro o per hobby, ho sempre avuto a che fare con l’informatica, i computer, i linguaggi di programmazione e l’intelligenza artificiale, è stata una sorpresa scoprire l’esistenza di questo oggetto. Ne parlava, questa mattina a Radio 3, Edoardo Camurri, durante la sua quotidiana e sempre interessante, rassegna stampa delle pagine culturali dei giornali.
Il sistema di numerazione binario, la rappresentazione di tutti i numeri con le sole due cifre 0 ed 1, è alla base del funzionamento di tutti i moderni computer. Leibniz comprese in pieno l’importanza della sua scoperta per l’automatizzazione del calcolo, tanto che lui stesso progettò una macchina in grado di moltiplicare due numeri tramite l’impiego di addizioni successive.
Leibniz, per i limiti della tecnologia della sua epoca, non riuscì a costruire un prototipo funzionante della sua macchina moltiplicatrice. Fu realizzata solo nel 1920.
Ma la simbologia che illustra la medaglia va parecchio oltre la semplice matematica e vuole indicare come l’Uno, rappresentato dal Sole, sia in grado di produrre ogni aspetto della creazione (ogni numero possibile) dal nulla assoluto (lo Zero). Partendo da questa intuizione di base, Leibniz arriva a vedere nella rappresentazione binaria una serie di simboli metafisici indicanti verità che si accordano con la sua filosofia e con i dogmi della religione Cristiana.
Per un approfondimento, vedere Leibniz e il computer della creazione l’articolo di Andrea Vaccaro su Avvenire di oggi.
Qui sotto, la macchina calcolatrice di Leibniz in azione. Nel primo video la somma di due numeri, nel secondo una moltiplicazione.
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